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Speleo Club Ribaldone - Genova

Gruppo speleologico fondato nel 1970


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08/05/2005: Terza uscita di corso

Domenica 08 maggio, Grotta del Lupo Superiore -Viozene- CN


Domenica 08 maggio, Grotta del Lupo Superiore -Viozene- CN
Partecipanti: Riccardo, Alessandro, Sara , Roberto, Giorgio, Alessio, Martina (G.S.Ribaldone) Luca (Sial) Ilaria, Stefania (G.S. Martel)


Ok, si parte presto, alle 6.30 si deve essere in macchina GULP! E chi le sveglia quelle due? A Luca capita l’infausto compito di tirare giu’ dal letto Stefania e Ilaria.

Incredibile ma vero si alzano entrambe in orario, io per non sbagliarmi mi sono vestita prima di coricarmi… (giuro, senza imbrago!!!)

Arriviamo alla tappa fissa dell’Autogrill di Varazze (se Luca non “timbra” non è contento) PRIMA di Riccardo, Alessandro e Sara. Al nostro arrivo troviamo già tutti gli allievi a fare colazione. Con la vitalità di un comodino ci accingiamo ad affrontare il viaggio.

Tutto procede liscio senza troppi intoppi fino alla piazza principale di Ormea dove Luca DEVE fermarsi a prendere il caffè (??? Sorvoliamo…)

Arriviamo al frangivalanghe, posteggiamo alla bell’e meglio le macchine e proviamo a vedere come è l’ingresso del Lupo Inferiore. Acqua a gogo’! Provo a tirare una pietra per sentire come è la situazione ma ho la forza di un pulcino…morto! Riccardo riesce a tirare una pietra. Splash…glu…glu…glu…ci guardiamo con occhi increduli, deve essere altissima. Ok, dietrofront e torniamo alle macchine. Luca si arrampica come un gatto sulla pendenza e già che c’è si mette pure a miagolare…Riccardo lo segue, io ci provo, ovviamente con l’immancabile Leopard Skin Style… ci lascio gli occhiali da sole (£$%&@°#) ma alla fine arrivo sulla strada principale, giusto in tempo per vedere Luca che si arrampica sul frangivalanghe…

Sottotuta, tuta, imbrago, carburina. Tutto a posto, gli istruttori controllano che gli allievi abbiano montato il tutto e si parte.

Riccardo ha l’infausto compito di salire sul cavo d’acciaio, è grande quanto mezzo mignolo e i bloccanti rischiano di scivolare ad ogni pedalata. Armato di trapano arriva e metà parete, inserisce piastrina e moschettone per il frazionamento e prosegue. Lo segue Luca a dargli una mano nell’armare. Il lavoro è lungo e delicato vista la condizione della parete non propriamente rassicurante e la difficoltà a salire su quel cavetto a metà strada tra il troppo poco e l’inesistente.

Alla fine verso le undici tutto è pronto. Sul primo frazionamento a salire si ferma Alessandro a seguire le manovre degli allievi, sul secondo frazionamento Speleoricci e in partenza troviamo Sara.

La prima ad appropinquarsi sulla corda è Martina, un po’ timorosa che dopo pochi attimi con un’agilità da gatto è già al primo frazionamento, assistita da Alessandro lo supera brillantemente e si accinge a raggiungere Speleoricci. Qualche attimo dopo il “Libera” fa salire su corda Alessio, a ruota lo seguono Giorgio e Roberto. Piccoli dubbi sui frazionamenti ma tutti, brillantemente arrivano all’ingresso del Lupo. Ilaria, Sara ed io – le pink speleo - chiudiamo il gruppo. Foto di rito all’ingresso e si va.

Inizio fangoso e scivoloso ma lo spettacolo merita. Il vano è riccamente concrezionato, ampio e decisamente vario. Arriviamo quindi alla prima strettoia…

I corsisti passano tutti con Alessandro che apre le danze, chiudono il gruppo Sara e Luca. Ilaria passa ed è il mio turno …GULP! Era già un’ora chemi domandavo “ma ci passerò?” e infatti…primo tentativo miseramente fallito. La maniglia al petto forse è meglio toglierla. Ok, riproviamo. Secondo tentativo miseramente fallito, inutile non ci passo. Attimo di inkazzatura isterica per la quale Luca, Ilaria e Sara evaporano all’istante, lancio di carburina e casco ovviamente nell’unica pozzanghera. Va beh, che hanno appena eletto il Papa nuovo, ma la fumata bianca ce la potevamo anche evitare…Riki dice che vuole tornare indietro, io gli dico di tutto sospettando che lo stia facendo per me e Speleoricci è costretto a passare. Attimo di tregua, smadonnamenti vari, sigaretta (ci stava, e non spaccatemi i maroni!) e si va.

‘Tu rimani una strettoia, a me cambia la vita (ma se mi cambiassero anche i fianchi e le cosce….sarebbe meglio…va beh, non tergiversiamo)’

Uno, due tre…con scatto felino ed abile mossa colpirà tutt’e tre. Ok, passata. E al ritorno? Va beh, ci penseremo poi…magari di là è meglio che non beva, va a finire che mi gonfio…sta a vedere che rimango al Lupo superiore fino a che non dimagrisco abbastanza (alt, segnare questa, potrebbe essere un’idea)

Incredibile ma vero il bradipo-missile raggiunge gli altri. Anzi, a dirla tutta visti gli altri mi volevo pure infilare in un’altra strettoia quando c’era un passaggio bello comodo, evidentemente ci ho preso gusto.

Ok, da affrontare uno scivolo in strettoia con dotazione di corda a nodi. Sono arrivata in tempo per vedere Luca inghiottito dalla terra, faccia avanti, tre sacchi dietro e un urlo al fondo (credo che la strettoia piu’ avanti si allarghi…ehm…parecchio…) nel frattempo riesco ad addormentarmi. Mi sveglio perché nella posizione comoda in cui sono finisco faccia nel fango e sto tremando dal freddo. Al mio risveglio ci sono Ilaria e Ricci. Speleoricci mi avvisa subito che NON HA INTENZIONE di affrontare la strettoia, le ginocchia gli fanno troppo male, quindi se non va non è perché io non passo ma per lui (leggasi: Ste, non starti a inkazzare che hai finito le carburine, per oggi!!!) Ma cazz...piterina, io la devo fare altrimenti quando esco di qua manco mi metto su corda che mi lancio direttamente in strada!

Ilaria mi dice che è stretta, che visto che Ricci si ferma, ne approfitta per fermarsi pure lei, gli altri intanto li sentiamo vociferare dall’altra parte. Ok, guardo bene l’ingresso. Non sembra peggio del Milazzo…vado. Mi infilo di piedi, pero’ un momento, mi ci metto a pancia sotto che se mi incastro almeno, forse, speriamo, riesco ad afferrare la corda. Ok, prima strettoia forse forse…si, passo, bene, molto bene.

Uhm…mi sa che mi sono fermata. Da sopra sento speleoricci “Ste, dopo si biforca, rimani alla tua sinistra” Ecco, magari saperlo prima che le mie gambe decidano di prendere una strada diversa dall’altra sarebbe stato meglio…Ok, ritorno su, pianino pianino (sono un bradipo, no?) e riesco a scavalcare la concrezione con la gamba destra, adesso sono totalmente a sinistra come mi hanno suggerito ok, il peggio è passato. E io incredibilmente ci sono passata tutta. Ma adesso? A salire? Inutile tentare di raggiungere gli altri, vediamo di provare ad uscire di qua. Ok, aiutiamoci con la maniglia che è meglio. Pianino pianino conquisto pezzetto dopo pezzetto l’uscita. Mi ritrovo di nuovo faccia a faccia con la parte piu’ infima, bastarda e stretta. Ok, ci sono passata prima, non rimarro’ qui in eterno. Intanto sparo cazzate (sai la novità) con Ilaria e Riccardo dei quali intravedo i led lassù. E simpaticamente la Ila inizia a tirarmi un po’ di pietre. Tanto oramai…Ok, conquisto l’uscita, gli altri intanto li sentiamo alla base della strettoia.GULP! Perfortuna la Ila si accorge che nel risalire mi ero portata su un pezzo di corda, speriamo che arrivi comunque in fondo. Ila si butta a faccia avanti nel tentativo di rimetterla a posto,. Dal basso sentiamo la conferma di Roberto che la corda c'è! OTTIMO!

E qui per la descrizione dettagliata della giornata di corso vi rimando al racconto di Sara. Io purtroppo non so cosa ci sia dall’altra parte e nemmeno cosa sia successo.

Prego i miei due compagni di sventura (sventura di avere una compagna come me ^__^) di andare, così da affrontare la strettoia in tranquillità. Ci soffermiamo a fare un po’ di foto sulla via del ritorno. Arriviamo al passaggio, mi spoglio e mi spalmo di sapone. No, dai, non esageriamo (non sarebbe un bel vedersi) ma l’imbrago lo lancio a Ricci che mi osserva dall’altra parte (ma oggi non so come abbia fatto a sopportarmi!) Ok, si va, e stavolta sul serio! Arrivo dall’altra parte sul fianco destro, con la testa in giu’, sforzo per passare la strettoia e carambolo con la testa a terra abbracciata ad una concrezione, faccia nel fango e piedi per aria. Uno spettacolo da circo…Posizione ideale per essere attaccata da Ilaria che mi spalma la faccia di fango (sembro un guerriero), mi fa bere un po’ di acqua dalla pozzanghera (la stessa, peraltro dove era finita prima la carburina) recupero imbrago e carburina abbandonata e ci dirigiamo all’uscita.

Ci raggiungono gli altri e scendiamo uno alla volta.

Ci togliamo le tute infangate e bagnate, tentiamo di renderci presentabili (???) e incontriamo due amici di Imperia

I corsisti sono tutti soddisfatti dell’uscita, magari un po’ stanchi, ma contenti. Gli istruttori sono tutti molto soddisfatti dei corsisti. Insomma, tutti sono soddisfatti tranne ME che sono inkazzata come una biscia! ^__^

Insomma, giornata stupenda dal punto di vista del gruppo come sempre. La grotta merita davvero di essere visitata.

Io ci tornero’ quanto prima, promesso.

La serata si conclude in quel di Ormea con le gambe sotto al tavolo. Chiacchiere stanche e si risale in macchina alla volta di Genova.

“Se sei stanco, Luca, guido io”

Ronf…ronf…

*Stefania*


Commenti:

ilaria
ilaria
beh ste diciamola tutta, non è stata proprio una decisione VOLONTARIA la mia... cioè... mettiamola così... a metà la strettoia ha simpaticamente deciso di stringersi a tal punto da non farmi più passare, o meglio da non fare più passare i miei scarponi!!!
un consiglio da una speleo esperta :-) non mettetevi mai gli scarponi da sci x andare in grotta!!!



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